“Cosa resterà di questi anni '80” è il ritornello di una canzone di Raf.
Un decennio ricco di avvenimenti.
L'Italia che vince i Mondiali di Spagna ‘82, aprendo un periodo di crescente fiducia. Quello del boom economico. Della comicità del Drive In. Quello della Milano da bere.
Dove i figli della borghesia milanese si ritrovavano davanti a Il Panino per ascoltare musica New Wave in sella alla loro Vespa.
I famosi “Paninari”.
Riconoscibili per gli stivaletti Timberland, i jeans Levi’s arrotolati. Ma soprattutto per lui: il piumino Moncler, dai colori sgargianti.
Un piumino nato in Francia molti anni prima.
Più precisamente nel 1952 a Monestier de Clermont, villaggio di montagna vicino a Grenoble.
Dove René Ramillon, imprenditore impegnato nella produzione di sacchi a pelo imbottiti, inizia a produrre dei piumini per riscaldare gli operai dal freddo della fabbrica.
Tengono davvero caldo.
Lo nota anche l’alpinista francese Lionel Terray che li introduce nel mondo outdoor.
Vengono scelti per equipaggiare la spedizione italiana sugli ottomila del K2, la seconda vetta più alta del mondo.
Poi nel 1968 la consacrazione delle Olimpiadi invernali di Grenoble, con Moncler fornitore ufficiale della squadra francese di sci alpino.
I materiali diventano sempre più leggeri.
I piumini iniziano a essere indossati anche dalle persone che vanno a sciare.
È un attimo passare da protagonista della settimana bianca in montagna, a quello della settimana della moda.
La stilista parigina Chantal Thomass lo rende un capo ricercato ed elegante.
Il marchio conosce un periodo straordinario, che termina durante gli anni ‘90. Rischia di sparire.
Poi arriva un italiano a salvarlo: Remo Ruffini.
Nel 2003 lo acquisisce, rilanciandolo, reinventandolo, portandolo nel mondo del lusso. Quotandolo in borsa.
Portando avanti la storia di un brand nato in montagna, che “da grande” è andato a vivere in città.
«Abitavo nella periferia di Como. Uscivo da casa alle 7 meno un quarto e avevo un motorino. Dicevo a mia mia mamma che era impossibile andare a scuola con quel freddo. Lei mi ha regalato un piumino azzurro enorme, a cui sono rimasto molto affezionato.»
buon weekend e alla prossima,
Andrea
che soddisfazione deve essere stata, una volta tanto prendere una cosa ai francesi e rivitalizzarla noi, un pezzettino di Gioconda è stata vendicata…