Rieccomi, rieccoci, con la prima puntata del 2024.
Non vedevo l’ora di ricominciare a scrivervi.
Allacciate le scarpe da corsa, che ripartiamo.
Budapest, 22 Giugno 2022.
Mondiali di nuoto. Gara individuale di nuoto sincronizzato femminile.
Durante la finale accade qualcosa di drammatico. La statunitense Anita Alvarez, dopo aver finito il suo esercizio ha un malore.
Quasi nessuno si rende conto di quello che sta accadendo, tranne la sua allenatrice, la spagnola Andrea Fuentes. Capisce subito che qualcosa è andato storto.
Anita ha perso i sensi. Ha iniziato a scomparire lentamente sott'acqua. Andrea si tuffa e la porta in salvo.
Per alcuni minuti il pubblico rimane con il fiato sospeso. Fortunatamente l’atto eroico della sua allenatrice salva la vita all’atleta, che è fuori pericolo.
Quante volte da soli non saremmo stati in grado di superare le difficoltà? Nello sport, nella corsa, nella vita quotidiana.
In quelle occasioni è fondamentale avere qualcuno che si prenda cura di noi.
Come spiega Andrea Bariselli, neuroscienziato e autore del podcast “A Wild Mind”, riflettendo sull’episodio di Budapest:
«C’è questa immagine, questo attimo drammatico, questa mano tesa, che è di una potenza devastante. E’ uno straordinario dipinto di coraggio e di amore. Perché il segreto è tutto qui, nascosto dentro quel gesto verso un altro essere umano in difficoltà. E’ il gesto di chi pensa a noi, di chi ci vede, di chi ci sente. Di chi è attento a noi.
Anita era incosciente e se Andrea non se ne fosse accorta, sarebbe annegata. Il loro forte legame le ha salvato la vita. Questa immagine mi accompagna fin da quando l’ho vista, in diretta. Mi risuona dentro come una potente metafora.
Quando sei sotto da troppo tempo, chi sono le persone che ti verranno a cercare? Chi si accorgerà e si tufferà per tirarti in superficie, quando sarai privo di forze?
Circondatevi di persone che capiscano quando non avete più la forza per tornare a galla, che capiscano che siete sul fondo da troppo tempo, che sappiano vedere il vostro dolore anche se distanti. Prendetevi cura di loro e lo faranno anche con voi. Nel momento del bisogno, è bello sapere di poter incontrare una mano tesa verso di noi.»
alla prossima,
Andrea
È veramente toccante e veramente reale. Chiediamoci quanti tra virgolette amici nel momento del bisogno ci tendono la mano. Contiamo sulle persone che reputiamo AMICI e non su semplici...amici o conoscenti. Tutti che hanno bisogno dei like. Ma il vero like del quale si ha bisogno è L'AMICO. quello che per te c'è sempre. Quelli che nel momento del bisogno c'è quello che ti tende la mano quello che vede oltre l'apparenza. E teniamocelo stretto proprio come un TESORO.
Grazie Andrea, ricordo l'episodio, ma la sensibilità e l'interpretazione con cui l'hai descritto lo rendono unico e indimenticabile, complimenti!!