Ci sono due modi per costruire un brand.
C’è chi inizia da un prodotto e poi lavora per creare una community.
E poi ci sono quelli che fanno l’opposto: iniziano costruendo una community.
È così che Tim e Nick West hanno trasformato le corse per le strade di Brooklyn con il loro club locale, in uno dei brand emergenti del mondo del running: Bandit.
Tutto inizia con una constatazione abbastanza semplice: il running è cambiato. Nuove persone, nuove tecnologie, scarpe innovative. Ma l’abbigliamento? Quasi immobile.
E in una città come New York, cuore pulsante della cultura del running, nulla può rimanere immobile troppo a lungo.
Allora a fine 2020, i fratelli West hanno un’idea: creare calzini per il loro gruppo di corridori, il Brooklyn Track Club.
All’inizio erano solo per gli amici, poi decidono di personalizzarli con un nome e un logo: Bandit.
Un tributo ai “corridori ribelli” che si uniscono alle gare senza registrarsi ufficialmente. Ispirandosi a quello spirito indipendente che avrebbero voluto portare loro nel running.
Calzini semplici eh. Bianco e nero, con un design pulito e curato. Ma in una città dove tutto si muove velocemente, diventano presto un simbolo.
La community li riconosce come un segno di appartenenza.
“Abbiamo iniziato con un paio di socks, ma era più di un prodotto: era un modo per dire ai runner che li stavamo ascoltando,” racconta Tim West.
Il passaparola fa il resto. Bandit inizia a organizzare eventi per la città, raggiungendo sempre più runner.
Il brand inizia a prendere forma.
Le persone iniziano a chiedere ai fratelli West anche dell’abbigliamento tecnico.
Allora entra in gioco una designer che correva con loro, Ardith Singh, che entra in Bandit diventando la terza cofondatrice.
Crea nuovi prodotti partendo dai feedback di chi corre con lei, ascoltando non tanto i professionisti, ma soprattutto gli amatori.
Si sviluppa l’autenticità della loro filosofia. Quello che ad oggi li hai resi unici.
La svolta globale arriva con iniziative di marketing fuori dagli schemi.
Come sponsorizzare agli Olympic Trials americani i 35 atleti privi di sponsor, trascurati da tutti gli altri brand. Offrendo loro fiducia, un contratto di due settimane, e concordando di correre con semplici magliette nere senza logo. “Unsponsored project” appunto.
Bandit apre poi il primo store nella Grande Mela, e attiva collaborazioni con grandi nomi come Asics.
Ma al centro dei loro progetti rimane sempre una parola: community.
«Community è una parola abusata. Tutti dicono di volerla costruire, ascoltare, supportare. Ma farlo davvero è un impegno serio» raccontano i tre fondatori.
Una storia nata nelle strade di Brooklyn, e che nelle strade vuole continuare a correre.
buon weekend e alla prossima,
Andrea
Sempre bellissime storie, principi che diventano realtà
autenticità e riconoscimento dei segnali che fanno comunità, questo è la base dello sviluppo creativo dell'esistenza