Da secoli ci piacciono le storie.
Ci rassicurano e ci aiutano a capire meglio il mondo, attraverso le esperienze degli altri.
Ci immedesimiamo nei protagonisti, nelle loro sfide.
Speriamo nel lieto fine.
Ma cos’hanno in comune le storie più avvincenti?
Spesso usano la stessa struttura narrativa.
Quella conosciuta come “il viaggio dell’eroe”.
La troviamo nei libri, nei film, negli sport pubblicitari.
Dall’Odissea di Omero, a Star Wars, Harry Potter, Il Signore degli Anelli.
Hero's journey.
Un termine reso celebre dallo sceneggiatore hollywoodiano Christopher Vogler, ma ispirato degli studi di Joseph Campbell.
Un professore che dedicò tutta la sua vita a studiare i miti delle varie civiltà: dai nativi americani agli antichi greci.
Scoprendo che buona parte dei miti, tramandati dagli esseri umani per millenni, seguivano una struttura simile, divisa in 12 tappe.
Le tappe del viaggio dell’eroe, appunto.
Un riassunto del viaggio dell’eroe:
L’eroe, che vive nel suo (1) mondo ordinario, riceve una (2) chiamata all’avventura. Un evento, un incontro, un incidente. Inizialmente non accetta la chiamata e la (3) rifiuta, ma consigliato da un (4) mentore, vince la sua paura e (5) varca la prima soglia, che gli permette di accedere al mondo straordinario. Da qui inizierà una serie di (6) prove, che pian piano lo (7) avvicineranno alla (8) prova principale. Superata questa prova, l’eroe ottiene il (9) premio e intraprende la (10) via del ritorno. Prima di poter tornare a casa però deve affrontare anche una (11) rinascita. Solo a quel punto potrà terminare il viaggio con un (12) nuovo tesoro da condividere con la comunità.
Una riflessione:
A pensarci bene, il viaggio dell’eroe non lo affronta solo Ulisse. Lo affronta ogni persona che decide di partire verso qualcosa di nuovo.
Ci saranno tappe della storia che salterebbe volentieri. Ma a quanto pare, attraversarle è fondamentale per la riuscita del viaggio.
Così per arrivare al traguardo della propria prima maratona bisognerà passare attraverso: scoperte, sconfitte, infortuni, demoni, rinascite. Sono parte del viaggio.
Poi, se qualcuno ha consigli per dimezzare ‘ste 12 tappe, li condivida pure 🙂
alla prossima,
Andrea
Caro Andrea,
ho letto con grande interesse la tua riflessione sul "viaggio dell'eroe" e come questa struttura narrativa si ripercuota nella nostra vita quotidiana. Condivido pienamente la tua visione sul fatto che ogni persona che intraprende un nuovo percorso si trova ad affrontare una sorta di viaggio dell'eroe personale.
Mi ha colpito particolarmente la tua analogia con la maratona. È vero, il percorso di preparazione e gara di una maratona può essere interpretato come un viaggio dell'eroe, con tutte le sue sfide e tappe fondamentali. Ogni corridore affronta le proprie "prove" lungo il percorso, che possono essere fisiche, mentali o emotive. Eppure, è proprio attraverso queste sfide che si ottiene la crescita personale e la vittoria finale.
Sul fronte della riduzione delle tappe, capisco l'ironia nel desiderio di dimezzarle. Tuttavia, credo che proprio la completezza di queste fasi contribuisca alla ricchezza dell'esperienza. Ogni passo, anche quello più difficile, ha il suo significato nel contesto complessivo del viaggio.
Un ulteriore spunto creativo potrebbe essere esplorare come i "viaggi dell'eroe" possano intrecciarsi e sovrapporsi, creando connessioni tra le storie di diverse persone. Potremmo trovare ispirazione e sostegno nelle esperienze degli altri, un po' come accade durante una corsa, in cui i corridori si incoraggiano reciprocamente verso il traguardo.
Grazie per aver condiviso questa riflessione avvincente, e in bocca al lupo per il tuo prossimo "viaggio dell'eroe" nella corsa e nella vita.
Molto molto bello, sempre argomenti interessanti e…toccanti , mi fanno riflettere , tanto