Ci sono atleti che corrono per lavoro.
E persone che corrono dopo una giornata di lavoro.
Come Omar Cai.
Di giorno lavora come idraulico in provincia di Ravenna.
Nel tempo libero ama stare all’aria aperta.
Correndo tra le montagne nelle gare di ultra trail, esplorando i boschi con i figli, dormendo in tenda o nel suo Van.
Qualche anno fa si avvicina con curiosità al mondo digitale.
La sera tardi inizia a montare i video delle sue esperienze tra le montagne. Un modo personale per rendere quei ricordi indelebili.
Inizia a caricarli su Youtube, dove a sorpresa vengono apprezzati tantissimo dagli appassionati di outdoor.
Con lo pseudonimo di Salatissimo, Omar diventa fonte di ispirazione per migliaia di persone che si iscrivono al suo canale.
Ma andateci piano: non definitelo uno youtuber.
Ci rimarrebbe male. Per lui i video sono rimasti soprattutto una passione.
Ogni mattina continua ad alzarsi all’alba per fare l’idraulico. Un lavoro che gli piace molto, racconta.
Lorenzo Maggiani, trail runner e autore del podcast da0a42, gli ha chiesto cosa avesse imparato dalle tante esperienze outdoor:
«La montagna mi ha insegnato a conoscermi, a stare da solo, l’introspezione. Di giorno qualsiasi cosa fai, o anche se sei in famiglia, hai la testa piena di pensieri, di cose da fare. Nelle escursioni da solo, nelle notti in tenda, nei trail, devi solo pensare al tuo corpo. Ascoltarti. Vedere cosa fa. Al giorno d’oggi dove tutto è super veloce, e non abbiamo neanche il tempo di farci domande, stare semplicemente ad ascoltare la natura è un privilegio»
Buon weekend e alla prossima,
Andrea
Fonti: Introspective Running
Ciao Andrea,
Leggendo questo articolo, non ho potuto fare a meno di riflettere sulla mia personale esperienza di due anni fa, quando decisi di dedicarmi a un particolare rituale mattutino per 30 giorni consecutivi. Ogni mattina, ancor prima che i primi raggi del sole iniziassero a tingere di arancione l'orizzonte, mi alzavo dal letto, mosso da una forza interiore che cercava silenzio, pace e connessione con la natura.
Il mio obiettivo era semplice ma profondo: assistere all'alba e meditare immerso nell'ambiente naturale che mi circondava. Questa scelta non era dettata da un capriccio momentaneo, ma da un desiderio sincero di ritrovare me stesso, di ascoltare i sussurri della natura e di riempire i miei polmoni dell'aria fresca e purificante delle prime ore del giorno.
La sveglia suonava sempre all'incirca un'ora prima dell'alba. In silenzio, mi preparavo per uscire, indossando abiti comodi e portando con me soltanto il necessario: un tappetino da meditazione e, a volte, un piccolo quaderno per annotare pensieri o riflessioni che nascevano durante quei momenti di quiete.
Giunto nel mio luogo prescelto, solitamente un tranquillo angolo di natura lontano dai rumori della vita cittadina, mi sedevo e attendevo l'arrivo dell'alba. Osservare i cambiamenti progressivi nel cielo, da un buio profondo a un mix di colori vivaci che annunciavano l'inizio di un nuovo giorno, era un'esperienza quasi mistica. La meditazione seguiva naturalmente, come se la mente fosse più ricettiva e aperta grazie a quella magica atmosfera.
Questo rituale mattutino si è trasformato in una vera e propria terapia per l'anima. Mi ha insegnato il valore del silenzio, dell'ascolto e della pazienza. Ho imparato ad apprezzare le piccole meraviglie della vita e a vivere il presente con maggiore consapevolezza. Quei 30 giorni hanno avuto un impatto profondo sul mio modo di vedere il mondo e su come mi relaziono con me stesso e con gli altri.
Condividere questa esperienza leggendo l'articolo mi ha fatto rivivere quelle albe magiche e quei momenti di pace interiore. È stato un promemoria potente di quanto sia importante trovare del tempo per connettersi con se stessi e con la natura, specialmente nell'era frenetica in cui viviamo.
Grazie Andrea! :)
Entrare addirittura nelle fonti è un gran privilegio 🙏❤️