Un giorno, senza nemmeno rendercene conto, faremo qualcosa per l’ultima volta.
Io la scorsa settimana ho mangiato per l’ultima volta la pizza con mamma.
Non è stata una scena da film.
Niente musica di sottofondo, niente grandi discorsi.
Lei era stanca, provata dalle settimane di ricovero in ospedale.
Era appena tornata a casa. Ma seduta sul letto, ne ha mangiata una fetta.
Il cartone della pizza fumante, ha sempre il suo fascino. Crea un’atmosfera piacevole anche nelle giornate più grigie.
Quella mezz’ora è stato il suo ultimo momento di lucidità. L’ultimo piccolo regalo.
Poi, due giorni dopo, se n’è andata.
Si direbbe che ha finito la sua corsa. E gli ultimi chilometri sono stati molto duri.
Ma quest’anno mi ha regalato un grande esempio di resistenza.
Più concreta delle storie degli ultra runner che amo leggere di solito.
Storie che poi leggeva anche lei, essendo una delle lettrici più appassionate di questa newsletter.
Da ex professoressa di scuola media, mi segnalava subito gli errori di grammatica.
Da mamma, mi diceva che erano bellissime. Anche se non ne leggeva altre per avere un paragone.
Ma le mamme di solito sono di parte no?
In un mondo pieno di incertezze, provano a darti fiducia, affetto.
A regalarti bei ricordi.
Perché alla fine, l’amore e una teglia di pasticcio pronto sono l’unica cosa che conta davvero.
Da qualche parte avevo letto questa frase: “un giorno, senza nemmeno rendercene conto, faremo qualcosa per l’ultima volta.”
Persone. Luoghi. Emozioni. Abitudini.
Alcune finiranno perché non ne avremo più l’occasione.
Altre finiranno perché la vita cambia, e noi anche.
Ma ci mancheranno.
E a volte, ripensandoci, avremmo voluto darle meno per scontate.
Pagheremmo per avere una macchina del tempo in grado di farci rivivere un preciso momento.
Ma questa è la vita.
E questa mattina, per una volta, vi ho condiviso una storia molto personale.
Forse scriverla è servito più a me che a voi.
Ma volevo ricordarmi – e ricordarvi – quanto alla fine siano spesso le piccole cose a diventare un giorno dei ricordi speciali.
A farci compagnia nel tempo.
A mancarci.
Ma non è mai troppo tardi per fermarsi un attimo, apprezzando le cose che abbiamo oggi. Assaporandole.
Per ricordarle meglio poi.
alla prossima,
Andrea
Grazie Andrea, sei una persona meravigliosa. Se aggiungessi altro rovinerei tutto. Un abbraccio a te e a tua madre (e alla famiglia tutta).
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