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andrea dugato's avatar

L'amalgama tra le persone di un gruppo avviene a diversi livelli, quello della conoscenza è uno step ma è a livello superficiale, che ricalca un meccanismo usuale.

La profondità la si raggiunge condividendo momenti di gioco, attività che ingaggino agonismo, voglia di mettercela tutta, e anche attraverso momenti rilassanti e silenziosi, i più disparati ma anche quelli che non ci saremmo mai aspettati.

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Alexx's avatar

Concordo con quanto detto da Ghemon e riproposto da te.

Leggevo qualche giorno fa un post di Runnersworld l'intervista al presidente Fidal. Beh, non ho letto davvero l'intervista, ma i commenti, come al solito litigiosi, sotto all'articolo.

Scorrendo, quelli che mi hanno colpito di più è l'inutilità delle società sportive.

Beh, nella situazione in cui mi trovo ora, far parte di un team è stata una delle esperienze più belle in assoluto. Ripetute in pista, uscite serali di trail, allenamenti di gruppo ed ovviamente tante belle amicizie. Ovvio, la società deve essere numerosa, devi interagire, devi partecipare.

E per me questo è il lato più bello di questo sport, uno sport individuale dove fare comunità.

Riconoscerci, senza il bisogno di conoscerci, per poi, eventualmente, approfondire questa consocenza.

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