Il greco Yiannis Kouros è considerato il più grande ultrarunner di tutti i tempi.
Si è fatto conoscere al mondo nel 1983, con la vittoria nella Spartathlon, 250 chilometri da Atene a Sparta.
Correndola così velocemente che gli organizzatori inizialmente dubitarono della sua performance. Pensavano avesse barato. Non lo conoscevano ancora.
In carriera ha collezionato più di 160 record mondiali nella corsa su lunghe distanze, che gli sono valsi il soprannome di "The Running God".
Ma non è stato solo un corridore. È stato anche poeta, musicista e artista. Ha sempre inteso la corsa come un'esplorazione dei limiti della propria anima.
«Non sarai mai un forte ultramaratoneta, se hai avuto una vita facile» aveva affermato durante un’intervista.
Probabilmente ripensando alla sua infanzia difficile, tra povertà e una cattiva situazione familiare.
«Ogni evento difficile dovrebbe fornirti le disposizioni necessarie affinché tu possa affrontare il prossimo; non dovrebbe farti cedere. La conferma continua è che la disperazione e la difficoltà ti forniscono dei mezzi, inconcepibili all'inizio, e ti fanno scoprire poteri nascosti e inaspettati»
alla prossima,
Andrea
Fonti: ultrarunning.com, Lehigh University
non avremmo mai potuto imparare a camminare senza cadere mille volte disperandoci, è un processo interminabile che ci porta a scoprire le bellezze inesplorate del non conosciuto
Parliamo di uno che nel “memento mori” ci crede così tanto da essersi costruito casa con vista sul cimitero.